Alberto Macca

alberto-macca– Partiamo dall’inizio…Quando e come nasce il tuo amore per la batteria?

Più che strettamente la batteria, ho sempre amato la musica in generale. Fin da ragazzino ho provato a suonare un sacco di strumenti ma sempre con scarsi risultati. Quando però per gioco ho preso in mano un paio di bacchette ho subito capito di aver trovato finalmente ciò che faceva per me. Me ne sono poi totalmente innamorato dopo le prime prove e i primi concerti, troppo divertente!

– Come è proseguito poi il tuo percorso? Hai studiato o sei autodidatta?

Ho sempre studiato privatamente con Eugenio Ventimiglia, penso sia il migliore dalle mie parti, un maestro e un amico.

– Parliamo ora delle tue esperienze artistiche, puoi raccontarci le tappe più importanti?

Agli inizi avevo fondato con alcuni amici della zona un gruppo punk di quelli che non si vedeva da tempo, dove la birra riempiva i vuoti lasciati dalla tecnica, un’ottima esperienza per farsi le ossa. Nonostante il buon rapporto di amicizia che tutt’ora ci lega io cercavo di più, cercavo una crescita artistica e così ho conosciuto vari musicisti e varie band con le quali ho suonato un po’ tutte le sfaccettature del rock. In questo lungo periodo ho registrato alcune demo, rimaste purtroppo un po’ anonime e fatto tanti tanti concerti che mi hanno però permesso di evolvermi sia come musicista che come persona.

– Attualmente invece in quali progetti sei coinvolto?

Ora sono totalmente coinvolto nel nuovo progetto con i Les Fleurs des Maladives, importante band rock italiana, abbiamo appena registrato un disco pazzesco sotto la magistrale direzione artistica di Max Zanotti! Il 27 Febbraio è uscito il primo singolo, Homo Sapiens, in esclusica su MTV New Generation. Il disco, che si chiama ‘’Il rock è morto’’ uscirà invece il 20 Marzo e lo presenteremo il 25 Marzo all’Ohibò di Milano. Sul palco con noi ci sarà anche Alteria che ha collaborato alla realizzazione di una rivisitazione di un brano di Lucio Battisti inserita nell’album, quindi, tenetevi forte!

– Passiamo al lato più legato allo strumento… Qual è il tuo ideale di strumento?

Ho chiaramente in testa il suono che cerco, il mio set attuale esaudisce perfettamente ogni mia necessità.

– Per quanto riguarda il tuo setup attuale, cosa utilizzi? Batterie, piatti, hardware, pelli e bacchette

Prediligendo i suoni scuri sulla mia bellissima Tama ho montato delle pelli Evans doppio strato sabbiate, sto sperimentanto le idrauliche, sempre Evans, sul mio rullante in acciaio 14×7.5, promosse! Per quando riguarda i piatti ho cominciato da poco a usare i Diril Cymbals, sono piatti turchi artigianali e sono davvero ottimi. Nel loro showroom sei seguito da personale specializzato che ti consiglia sempre il meglio, non hanno entry level quindi ogni piatto suona benissimo, è solo questione di gusti e i prezzi sono competitivi. Bacchette rigorosamente Pro mark 5b

– Tre momenti fondamentali per il musicista, prove, registrazione in studio e live..Come li affronti?

Per me le prove (in sala con la band) e il live sono quasi la stessa cosa, non importa se hai davanti una o mille persone, se qualcuno ti ascolta è da considerarsi una performance e quindi bisogna dare il meglio. Ovviamente il palco e le luci danno tutta un’altra emozione. Per quanto riguarda le sessioni in studio di registrazione credo sia d’obbligo affrontare un periodo di studio sul timing, sulla precisione e sul dettaglio delle parti. Quando si registra bisogna essere sicuri e rilassati, sapere esattamente come va suonato un determinato pezzo e avere l’intenzione giusta, tutti questi automatismi vanno ben studiati a casa e alle prove.

 – Se dovessi scegliere solo 3 batteristi che ami e che ti hanno influenzato, chi sceglieresti? Domanda volutamente difficile !

Tendenzialmente, anche se inevitabile, cerco sempre di non farmi influenzare troppo e tendo a suonare in maniera più naturale possibile. Secondo me i tre migliori batteristi attuali, anche se molto diversi tra loro sono: Ray Luzier, Carter Beauford e Benny Greb

– E invece 3 dischi?

Questa è la vera domanda difficile! Ci Provo: Killers – Iron Maiden / 1916 – Motorhead / Bedtime for Democracy – Dead Kennedys

– In base alla tua esperienza, cosa consiglieresti a chi vuole iniziare a suonare la batteria?

A chiunque abbia anche solo mai pensato di suonare un qualsiasi strumento consiglio di buttarcisi a capofitto! La musica richiede impegno e sacrificio ma regala grandissime soddisfazioni fin dai primi risultati, la miglior scelta che abbia mai fatto!

– Quali sono i tuoi progetti futuri?

Vivo totalmente alla giornata, oggi sono presissimo con i Fleurs, domani vederemo. L’importante è suonare il più possibile e farlo sempre con gioia.

– Ultima domanda, come vedi il futuro della batteria nella musica di oggi?

Purtroppo sento tanta musica piena di batterie campionate, la tecnologia andrà piano piano a sostituire la ‘’manodopera’’ come in tutti i campi. Sono sicuro però che i pionieri dello strumento suonato resisteranno ancora a lungo!

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